Il capitano della Fulgida Etruschi
Livorno attacca, controvoglia, le scarpette al chiodo. Massimiliano Buonaccorsi,
seconda-terza linea verdeamaranto, classe '70, non avrebbe alcuna intenzione di
smettere l'attività agonistica: è il ferreo regolamento ad imporgli di chiudere
la carriera. “Purtroppo quella del rugby - commenta amaramente - è l'unica
disciplina nella quale si mettono questi paletti. Non credo che sia giusto:
quando ci si sente fisicamente a posto e si superano gli esami medici, l'età
anagrafica conta in modo relativo. Fosse per me (e per gli esami medici, ndc),
continuerei ancora...” Peccato, ma nella palla ovale, la carriera di giocatore
non può proseguire dopo i 42 anni. “Non lascio certo - assicura Buonaccorsi - il
mondo del rugby, nè tantomeno l'ambiente della Fulgida Etruschi. Con la mia
nuova attività professionale, avrò meno tempo a disposizione, ma cercherò
ugualmente di aiutare società e squadra. Ho visto, soprattutto nelle ultime
annate, il sodalizio verdeamaranto crescere sotto ogni aspetto. Il fatto di
avere un impianto a piena disposizione, con una funzionale club house, ha
aiutato non poco nel creare una forte identità di squadra”. La carriera di
Buonaccorsi è iniziata decisamente tardi. “Ho cominciato solo nel '96, a 26
anni, dopo le esperienze agonistiche accumulate nel basket. Mi sono avvicinato
per caso al rugby e ne sono rimasto subito affascinato. Ho giocato per sedici
anni con la maglia degli Etruschi ed una, in B, con il Livorno Rugby (il
2004/05, il torneo chiuso con la promozione in A dei biancoverdi, ndc). Ho
ricevuto anche altre richieste (da Cecina e da Prato, ndc), ma sono
contentissimo di esser rimasto sempre a Livorno”. “In questa stagione - prosegue
- appena conclusa, abbiamo lottato, in un campionato, quello di C1, molto duro.
La nostra formazione era composta in larga parte da giovani. Posso assicurare
che sul piano della voglia e dell'attaccamento ai colori sociali, è stato,
secondo me, l'anno più positivo degli Etruschi. Gli sforzi di tutti quanti non
sono bastati per cogliere la salvezza. Ma, ad essere realisti, era difficile
fare qualcosa di più. Abbiamo messo in difficoltà anche le formazioni di
vertice. Ricordo con piacere la gara giocata, all'andata, con i Lions Amaranto,
nella quale abbiamo lottato a lungo alla pari con una formazione che punta alla
B. Personalmente credo di aver giocato un buon torneo. Fisicamente mi sono
sentito al top, non ho accusato la 'vecchiaia'. Per questo accetto a malincuore
l'obbligo di smettere...”. Domenica, al 'Tamberi', pranzo sociale di fine
stagione della Fulgida Etruschi. Il più festeggiato, ovviamente, sarà lui,
Massimiliano Buonaccorsi, lo 'storico' capitano. Farà un certo effetto,
all'inizio della stagione 2013/14 non veder inserito il suo nome nella rosa
della squadra...
Fabio Giorgi
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